Wednesday, December 7, 2011

Fiaba di Andersen? Una pagina dai racconti popolari norvegesi? Naaa, è solo il boschetto dietro casa!

Sembra proprio di essere in una fiaba nordica con tutta questa neve. Nemmeno a farlo apposta, ha iniziato a nevicare intensamente dal primo giorno di dicembre e l'entusiasmo che mi ha suscitato mi ha impedito di studiare seriamente gli ultimi giorni prima dell'esame.

Ho avuto la sensazione di svegliarmi in un altro mondo, un mondo che fin'ora avevo visto solo nei miei sogni. La notte prima che nevicasse avevo dimenticato di chiudere le tende e la mattina dopo sono stata svegliata dalla luce del giorno (non del sole, n.b.). Ancora distesa sul letto volgo lo sguardo verso la finestra e quello che riesco a vedere sono i contorni di paesaggio bianco poco definito. Vuoi perchè mi fossi appena svegliata, vuoi perchè effettivamente fuori era tutto bianco!
Ero davvero incredula e felicissima. Certo mi aspettavo quest'ondata di freddo prima o poi, ma avendo vissuto in un paese piuttosto caldo per vent'anni non pensavo che potesse arrivare all'improvviso. Ormai mi ero abituata all'alternarsi di giornate piovose e nebbiose, con qualche pomeriggio dai tramonti lunghissimi e il cielo ardente (tra l'altro mentre passavo ore e ore sui libri in biblioteca).
Avevo troppa voglia di mettermi gli stivali e andare a fare una passeggiata nei dintorni, stare un po' "en plein air" e respirare l'odore della neve fresca. Forse sono rimasta così sorpresa perchè la neve ha sempre avuto un significato positivo per me. La mia mente si è riempita di memorie ed esperienze felici, legate soprattutto alla mia infanzia. Ricordo quelle poche volte che sono andata in montagna e ho giocato con la neve fino a non riuscire più a stare in piedi dalla stanchezza; una di quelle due volte all'anno in cui inizia a nevicare la sera tardi e sotto le coperte, prima di addormentarmi, speravo di non andare a scuola il giorno dopo; quando tutta la gente iniziava a lamentarsi perchè non riusciva a muoversi per strada e io non li capivo proprio (e nemmeno adesso li capisco del tutto); quando stavo incollata alla finestra della cucina a guardare i fiocchi cadere dal cielo finchè gli altri sistemavano le luci nell'albero di Natale, le canzoni di Natale*, il nome del mio primo cagnolino che ho tanto desiderato, i paesaggi coperti di bianco che mi facevano pensare alle casette del presepe e alle fiabe che mi leggeva mia madre per farmi addormentare.
La neve è sempre stato qualcosa di magico per me. Credo sia anche per questo motivo che da un paio d'anni sono fissata e affascinata dalla Norvegia, ti fa sentire così vicino alla natura...

Purtroppo sono dovuta rimanere chiusa in biblioteca a studiare, con la promessa di andare in esilio per le motagne alla prossima nevicata. Non l'ho pensato due volte e un paio di giorni dopo ha nevicato di nuovo! Il bello è che anche questa volta il tempo mi ha colta di sopresa. Ha iniziato a nevicare la mattina stessa in cui avevo l'esame di norvegese e al momento ero concentrata solo su quello. Ma... subito dopo aver messo piede fuori dall'aula mi sono ricordata di non essere in Italia e ho trovato davanti ai miei occhi un paesaggio ancora più bianco rispetto a quello che avevo visto poche ore prima. Che bello, ero proprio l'impersonificazione della felicità!
Ma il dovere continuava a chiamarmi, quindi mi sono diretta verso casa con tutta l'intenzione di studiare per l'orale del giorno dopo. L'avessi mai pensato! Appena sono scesa dalla metro sono stata assalita da alcuni miei amici impegnati in una snow-fight e appena sono entrata in un noto social-network ho capito di essere arrivata in tempo per la seconda manche. E' stata una cosa troppo divertente! anche se infine eravamo tutti pieni di mal di schiena e il nostro amico norvegese ci ha proprio fatto un baffo! Se ne stava tranquillamente in maglioncino senza sciarpa, senza guanti e riusciva a colpire più o meno tutti.
E per concludere la serata Nightmare before Christmas con la possibilità di avere un pezzo di torta  a 5 nok... What else?

Oggi, dopo l'esame orale, ne ho approfittato per fare un giro alla stavkirke. Bellissima, come sempre! Anzi, ancora meglio con la neve.



Adesso sono in camera a scrivere al lume di candela (perchè crea l'atmosfera giusta, non perchè sono in un bivacco senza elettricità!) e fuori nevica ancora. Un tea bollente alla cannella e una copertina finchè mi guardo questo spettacolo non me le toglie nessuno, anche se sono le 5am passate.






*chiedo perdono per la ripetizione ma non sapevo cos'altro mettere

Tuesday, November 15, 2011

Osservando...

Come si può notare, è molto facile trovare distrazioni finchè si studia, passare un po' di tempo a guardare il mondo fuori dalla finestra, "contemplare" e scrivere le proprie impressioni sulla natura circostante... Da quando vivo qui e sono letteralmente circondata da boschi e montagne diventa una cosa quasi automatica.

 16.41

Osservare il crepuscolo dalla finestra è come trovarsi sulla cima di una delle montagne che circondano Bergen.
Il tramonto dura un paio d'ore e inizia sempre prima man mano che si avvicina il solstizio d'inverno. Il cielo sembra un acquerello creato dalla mano di un pittore romantico norvegese. Ci sono almeno cinque o sei sfumature di colore molto delicate: dal grigio - azzurrino al viola, indaco, rosa anticato, giallo, arancione chiaro...
L'unico "segno di vita" del sole durante l'arco della giornata è il riflesso dei raggi su parte delle nuvole che le rende molto luminose (ciò mi fa pensare a piccoli pezzi di zucchero filato ardenti).

Peccato che, a causa della mia macchina fotografica non molto professionale, la foto non renda quasi niente di quello che ho visto oggi...

Tuesday, November 8, 2011

WTF??? What the fog??? :D

Ok, è vero, tra due settimane inizio gli esami e dovrei studiare invece che passare le giornate a passeggiare per i boschi. Ma non si può stare rinchiusi in biblioteca con queste spelndide giornate nebbiose! Si, avete letto bene, SPLENDIDE giornate nebbiose. Ho scelto di fare l'erasmus in Norvegia anche perchè ero sicura di poter trovare un clima freddo e invernale.
L'atmosfera che si crea quando esci a fare un giro per i boschi durante un tardo pomeriggio di novembre è a dir poco unica. Puoi vagare per mezza giornata senza incontrare un'anima. Scopri cos'è il silenzio e ti rendi conto di quanto stupide siano le voci della specie umana (provando una specie di ribrezzo per queste). E' una sensazione difficile da descrivere a parole ma è come se non fossi mai da solo, come se gli alberi e le foglie cadute a terra (che rivestono il suolo con colori autunnali) ti tenessero compagnia. Forse questo è proprio quello che mi mancava quando vivevo in un paesino periferico nelle campagne veneziane. La possibilità di estraniarsi dalla vita di città, dalla confusione, dalla società inutile e conformista, dalla realtà circostante, da tutti i pensieri e le preoccupazioni che ti assalgono quotidianamente provocando ansia, stress e insicurezza.
Per un ora, oggi, nella mia vita insignificante, sono riuscita a rilassarmi e a liberare la mente da tutti i miei pensieri. Quando la coltre nebbia iniziava a salire e ad infittirsi sempre di più sembrava che la natura volesse tenermi prigioniera di se stessa. Per un attimo ho provato la sensazione di aver perso la "retta via", o forse volevo proprio perdere la strada per tornare indietro per poter stare lì ancora un po'.

Anyway, un posto così è l'ideale per trarre ispirazione e scrivere un libro fantasy. Era dall'ultima volta che avevo preso in mano un libro di Tolkien che non mi capitava di provare certe sensazioni...

Sunday, November 6, 2011

un po' di foto











Green as hopes...

Forse domani mattina verrò svegliata dalla mia gattina che fa le fusa e viene a darmi il buongiorno o dalla luce del sole perchè la sera dimentico di tirare giù le tapparelle. Metterò su l'acqua per il te per me e per mio fratello, darò da mangiare al felino e andrò verso la fermata ad aspettare il bus per Padova (nel mentre leggerò l'epigrafi e la bacheca del mondo agricolo). Sembra un sogno ma è pura realtà, in meno di un mese ho trovato lavoro in regola in un pub rock-metal in Norvegia. Questo significa che non tornerò mai più in Italia :D (se non per fare una firma e prendere la laurea). E anche i sogni a volte si avverano. Era da quando avevo 16 anni che aspettavo questo momento. Il bello è che stavo iniziando a deprimermi perchè il mio datore di lavoro doveva chiamarmi per fare un ultimo training prima di assumermi ed erano quasi due settimane che nessuno si faceva più vivo. Giorni passati a controllare assiduamente l'e-mail e il telefono nella speranza di avere buone notizie. Ormai iniziava ad assalirmi il terrore di dover inizare a controllare i grammi di pasta da mangiare viste le altissime "borse di studio" italiane, tornare in Italia a fare la solita stupida vita, ovvero ad aspettare mesi e mesi per trovare un lavoro del c***o per 7 euro all'ora, a sentire masse di ignoranti parlare male degli studenti universitari, a perdere la vita dietro a professori che non ti considerano, a inutili problemi burocratici che esistono solo nel "bel paese", a pagare tasse su tasse senza avere servizi, a passare eterne estati calde, afose, odiose e "inverni" inutili con 13 gradi e solo un giorno di neve all'anno... Questa sera ho aperto la mail per controllare, ormai pensavo "tanto non sarà arrivato niente di interessante, come al solito in questi ultimi tempi", E INVECE... trovo un' e-mail da una delle "cape-cameriere"con i miei turni per il mese di novembre. Non ho urlato e iniziato a fare i salti alti un metro solo perchè avrei svegliato la mia coinquilina e i poveri cristiani che riposano in pace al quinto piano. Ma non potete capire la gioia che ho in me. Il mio sogno si è avverato, vivere una vita felice in un paese civile :D
Il bello è che la notte prima c'era stata l'aurora boreale a Bergen, ma non una cosa minuscola come al solito, tutto il cielo si è riempito di luci verdi, raggi smeraldi partivano da dietro le motagne e si stagliavano altissimi nell'orizzonte. Sembrava proprio un segnale positivo...

Tuesday, October 11, 2011

Hole in the Sky, Taake, Bergensk Filharmonie Orkester...

...qui i concerti non finiscono mai! Non a caso Bergen è la capitale europea della cultura. Hai voglia di ascoltare un po' di musica live? Basta recarsi in centro città e girare un po' per chiese o pub, ogni sera ci sono uno o più concerti in programma. Si tratta perlopiù di musica folk, classica oppure rock e metal. Ma è completamente diverso rispetto all'Italia. La prima cosa che si nota è l'organizzazione. I concerti iniziano all'orario stabilito (non un'ora dopo), i bagni sono puliti e mai affollati, si riesce ad avere una birra senza doversi perdere metà del concerto facendo la coda al bar, i locali sono generalmente più piccoli e ben tenuti.
Il prezzo del biglietto, paragonato ad uno stipendio medio norvegese, è decisamente contenuto. Inoltre gli studenti hanno sconti più o meno dappertutto (se l'ingresso non è gratuito).
E' diverso anche il rapporto artista - pubblico. In Italia coloro che stanno sopra il palco sono in un certo senso "distanti" da chi li ascolta. In Norvegia entrambi sono "sullo stesso piano". A fine concerto i musicisti si aggirano in mezzo alla folla, si mettono a parlare con la gente, vanno a prendersi una birra al banco... Sarà perchè qui esiste il concetto di uguaglianza tra le persone e chi può essere considerato un "vip" non sfoggia quell'atteggiamento di superiorità tipico degli italiani.

Ma passiamo al dettaglio, una sintesi di questi tre concerti presi a campione.

Hole in the Sky: eh vabbè, sicuramente uno dei migliori concerti della mia vita per una serie di motivi e coincidenze. Sono stata moooooolto fortunata, ho trovato il biglietto due ora prima dell'inizio del concerto, proprio quando avevo perso tutte le speranze (erano stati venduti tutti a fine maggio, ma grazie alla mancata partecipazione di alcuni sponsor ne avevano qualche altro disponibile). Il concerto cadeva proprio il giorno del mio 21° compleanno, che è stato inaugurato dai Satyricon la mezzanotte del 27 agosto e si è concluso con gli Immortal 24 ore più tardi. Mi sono vista entrambe le serate in prima fila e sono riuscita a prendere i plettri dei Ghost e degli Immortal, la bacchetta dei Ghost e quella di Hellhammer (che conservo come una reliquia). E tutto questo coincide col mio erasmus, un periodo della mia vita molto significativo e produttivo.
La bill spaccava: Enslaved, Satyricon, Immortal, Mayhem, Nifelheim, Helheim, Ghost, Primordial... :D non serve aggiungere altro. I migliori, a mio parere, sono stati Satyr e Frost :P. Dal punto di vista "scenico" i meglio sono stati gli Immortal, con tanto di giochi pirotecnici e perfetta riproduzione della nebbia che avvolge Bergen!
Per concludere, a fine serata, chi potevo trovare se non una coppia di padovani simpaticissimi che mi hanno fatto compagnia per le due serate successive???
Peccato solo che questa fosse l'ultima edizione dell'Hole in the Sky!

Taake: un puro, semplice ed efficace esempio del black metal norvegese non troppo commerciale. Il concerto si è tenuto in un locale abbastanza piccolo, non saranno state più di 250 - 300 persone. Hanno aperto i Vithr, molto bravi ed efficaci. Hanno fatto il giusto lavoro da gruppo di supporto, creando quell'aspettativa e quel desiderio di voler vedere suonare il gruppo principale.
Høst fa l'ingresso quasi scortato dalla sua bandiera norvegese, grande abbastanza da fungere da mantello e posizionata nel verso giusto \m/. Høst è molto fiero della sua città e i bergensi sono orgogliosi del loro artista. E questo si percepisce. Il concerto merita, trasmette tanto. Riesce a creare la giusta atmosfera che rappresenta sia la scena black metal norvegese che il senso di malinconia e il "grigiore" della città.  La scaletta è scelta con cura comprende un vasto repertorio vecchio (per esempio Doedskvad 3, Nattesid 1) e un po' del nuovo album.
Soddisfatta anche di questo concerto.

Bergensk Filharmonie Orkester with S. Rakhmaninov: gratuito per gli studenti :D. Anche questo è stato un concerto bello e coinvolgente. Ottimo per rilassarsi ascoltando musica classica seduti comodamente in un posto caldo (ci mancavano solo il caminetto e una tazza di tea bollente alla cannella). L'orchestra suona pezzi di musicisti norvegesi e non, anche abbastanza diversi tra di loro. Durante la prima parte del concerto si esibisce un pianista molto bravo, S. Rakhmaninov (che viene molto apprezzato e riceve una valanga di applausi). La seconda parte della serata è più tranquilla, ma comunque merita.

Tirando le somme, ne è valsa la pena e sono sicura che ci saranno altre occasioni simili!

Wednesday, September 28, 2011

Cose che in Italia si sognano e basta

23.51 ...getting back from a short walk in Fantoft sorroundings, the foggy and reddish sky was standing in front of us. We could see the closest mountain, the other was partly hidden and blended with fog.
At a certain point I turned my eyes elsewhere and I saw something strange going on the sky. It was such a small emerald wire waving among the darkness, enlightening the gloomy landscape above us and then disappearing and melting with clouds... Getting feebler and feebler...
Yes, the NORTHERN LIGHTS.

Tuesday, September 13, 2011

Vita da erasmus

Me la sto proprio passando qui. Forse è anche per questo che non ho più aggiornato il blog. Sono passati quasi due mesi ormai da quanto ho fatto le valigie e sono partita e non me ne sono resa conto. Col cavolo che mi passavano così veloci i mesi in Italia! Il bello è che non ho molto tempo libero, sono sempre a lezione o a studiare in biblioteca e il fine settimana è dedicato alle feste e ai giri in centro città.
Sarà perchè qui funziona tutto e non c'è niente che vada storto, sarà la felicità di essere fuori casa, con amici provenienti da ogni angolo dell'europa (e anche norvegesi eh), sarà perchè qui il caldo non esiste proprio... ma non tornerei indietro neanche se mi pagassero oro. Nonostante non abbia molto tempo da dedicare ai miei hobby mi trovo bene, davvero. Tornerò a Padova solo per laurearmi, poi mi trasferirò qui. Mi è costato un anno di sacrifici tra studio intenso (per tenermi più o meno in regola con gli esami) e di lavoro, ma adesso me la godo tutta! Ne è valsa la pena direi. 
Finalmente posso tornare a casa, buttare per terra i vestiti senza subire il terzo grado perchè la camera non è in ordine, bermi una birra o un the e guardare il sole che scompare dietro le montange.
E non c'è modo migliore di passare la domenica se non paseggiando in mezzo ai boschi... E non c'è modo migliore di festeggiare il compleanno se non con l'hole in the sky :D

L'unica cosa che mi manca dell'Italia è la mia gattina... Per il resto la Norvegia vince.

Sunday, August 21, 2011

One way to Bergen (post di circa due settimane fa)


Oslo - Bergen in treno è da fare almeno una volta nella vita. Per chi ama i paesaggi nordici è come recarsi alla mecca. Sembra di andare al binario 9 e 3/4 e prendere il treno per Hogwarts.

A partire da Oslo si vede buona parte della costa e dei fiordi, isole comprese. Il tragitto passa anche per Utøya, (il che è abbastanza triste perché fa pensare alla tragedia di qualche settimana fa). La cosa che colpisce di più e ti fa rendere conto di quante persone siano morte è l’enorme distesa di rose e bandiere norvegesi vicino al ponte che collega l'isola alla terra ferma.

Più ci si allontana da Oslo e più spariscono i fiordi e le coste. Ci si addentra nelle foreste e nella natura "interna". Ci si ritrova circondati da alberi, laghetti, ruscelli e qualche cottage ogni tanto (per creare l'atmosfera giusta basta far partire qualche canzone dei Korpiklaani :D).
Fino adesso tutta questa natura l'avevo immaginata solo nei miei sogni. Ho sempre desiderato di abitare in un cottage ( ovviamente provvisto di sauna) coi miei gatti, senza vicini nel raggio di 500 metri! 

Oggi per fortuna c'è il sole, anche se debole, che funge da "ciliegina sulla torta", emana la tipica luce nordica, luminosa anche se il suo effetto nel cielo è abbastanza debole e soffuso. In un certo senso "fredda". I raggi si riflettono sulle acque dei fiumi e dei mari, la luce riflessa è molto più forte, quasi abbagliante, e illumina anche il verde circostante. L'acqua assume un colore piuttosto scuro e grigiastro, contribuendo a contrastare il chiarore della luce. Spesso nubi grigie e fitte incombono e ombreggiano il paesaggio, lo oscurano quasi, lasciando filtrare solo qualche raggio di sole. In questo modo si crea un'atmosfera ancora più naturale, più nordica. E' un paesaggio che affascina, che incanta.
Se ci si distrae un momento da questo spettacolo si vedono tutti i passeggeri con gli occhi incollati al finestrino :). Procedendo, le case si fanno sempre più rare fino all'arrivo della stazione successiva. 

Tornando un po' indietro con gli anni mi sembra di avere in mano un libro di fiabe illustrato aperto nella sezione "la principessa si perde nel bosco" e di lasciare fluttuare la mente dentro queste immagini. Ettari di aberi alti e stretti. La luce fioca lascia intravvedere tutte le sfumature delle foglie, dal verde chiaro al marroncino al verde scuro. Pecore e mucche al pascolo si vedono tanto quanto le tipiche casette di legno norvegesi, ogni tanto si vedono anche alcuni cavalli.
Case e altre forme di vita umana sono sparite, ora solo la natura selvaggia che domina incontrastata. Le ultime si scorgono dall'alto gettando lo sguardo su una vallata, che assomiglia ad una specie di "gola profonda". I boschi si infittiscono. Adesso più che il boschetto incantato dove la principessa aspetta di essere salvata dal principe azzurro (norvegese ovviamente U_U) sembra di essere entrati nel regno dei Troll, meglio fare un po' di attenzione! :D 

In generale, la sensazione è quella di abbandonare la vita cittadina di Oslo e di addentrarsi nel "cuore" delle terre nordiche. Adesso si riscontra lo stereotipo Norvegia = cottage, foreste, patate, birra, musica folk, laghetti, montagne.
La mia prossima missione sarà colonizzare un'isoletta selvaggia, costruire una casetta in legno e adottare 10 gatti. 

Dopo le montagne rocciose si trovano larghe insenature e il paesaggio si fa più collinare. Dal regno dei troll si passa alla valle dove gli eroi superstiti si scontrano nella loro ultima battaglia e muoiono quasi tutti tranne colui che sconfiggerà il nemico diabolico (e dai korpiklaani si passa agli Ensiferum, e fuuuuuuuu una coppia di ciclisti si siede davanti a me, mi tocca comprimere la già più-che-compressa borsa ikea per farli stare, ci mancava solo un colosso di due metri in modo da far partire la lotta per mettere le gambe distese sotto il sedile altrui).
E poco dopo arriva la neve! che bello vedere la neve in agosto e sentire il vento fresco che ti soffia addosso! Ti da proprio l'idea di una terra incontaminata, selvaggia, libera... Credo sia il fascino unico delle terre scandinave. 
Il percorso del treno arriva quasi in cima ai monti. Poi inizia a scendere, addentrandosi nei boschi fitti di conifere. Lungo la discesa si vede un fiume. L'acqua è limpida e cristallina, è di un azzurro particolare perché riflette il verde delle montagne. Dalle cime scendono alcuni torrenti “bianchi” che brillano alla luce del sole e formano delle piccole cascate. Che spettacolo! L'acqua scende veloce e schizza dappertutto.
Continuando, il paesaggio torna pianeggiante e popolato, fino alla stazione di Bergen.

E' una natura accattivante e coinvolgente. Sono riuscita a rimanere sveglia per quasi tutto il viaggio (salvo qualche piccola dormita di massimo 15 minuti) pur avendo passato la notte insonne a preparare la valigia e ad aspettare la metropolitana al freddo. 
È un viaggetto da rifare!

Wednesday, August 10, 2011

Tiden flyr!

E' incredibile quanto velocemente siano trascorse queste tre settimane a Oslo. Mi è dispiaciuto lasciare questa città. Mi sono trovata veramente bene (tranne alcuni inconvenienti al mio arrivo, ma poi tutto si è risolto positivamente). La vecchia Christiania mi ha insegnato molte cose e mi ha fatto riflettere a lungo...

L'altra sera, finchè passeggiavo per il centro diretta verso casa, ho provato una sensazione di malinconia. Il sole stava calando e la gente iniziava a rintanarsi a casa o nei locali, le strade non erano molto affollate. C'era quell'atmosfera di tranquillità del tutto fuori luogo nelle capitali. Oslo è bella perchè è una città circondata dalla natura, una cosa piuttosto inusuale. Al fine settimana il centro si popola di gente e i locali rimangono aperti fino a notte inoltrata, ma gli altri giorni la situazione è molto più tranquilla. Se ti viene voglia passeggiare in mezzo ai boschi o in riva al lago basta spostarsi di tre o quattro chilometri, dieci minuti con la metro. Man mano che ci si allontana il verde "ingloba" sempre di più il paesaggio.
La sensazione è quella di vivere in luogo dove la gente è molto gentile ed educata, sa fare festa e divertirsi, vive in una città piuttosto grande e urbanizzata ma non ha perso il contatto con la natura e il rispetto per l'ambiente. Si tratta proprio di una mentalità più aperta ed evoluta! Non tutti, purtroppo, sono in grado di apprezzare una serata trascorsa da soli in riva al lago a leggere Hamsun, o semplicemente una passeggiata per i boschi prestando attenzione a tutta la natura circostante. Ormai ci sentiamo bene solo quando abbiamo soddisfatto i nostri bisogni materialisti/consumisti. E poi non siamo in grado di rilassarci e stare tranquilli, di accarezzare un gattino, di fermarci ad osservare un passerotto sopra un tronco d'albero, una paperetta che nuota... Questa società ha perso molto, ma non è così difficile aprire gli occhi e guardarsi un po' intorno! Dove troviamo un luogo pacifico lontano dallo stress e dalla frenesia cittadina? Chi ci regala un luogo non inquinato e lontano dal cemento?

Abbiamo ancora molto da imparare...

Tuesday, August 9, 2011

Cose da vedere (assolutamente) ad Oslo

Una città piccola, non ha le dimensioni di una capitale e la frenesia di una metropoli, ma forse è molto bella anche per questo. Oslo ha molto da "raccontare". Seppure oggi sia diventata una città cosmopolita e urbanizzata non ha perso il suo fascino di "città del nord" e si caratterizza soprattutto per l'architettura ottocentesca tipica della maggior parte degli edifici del centro storico.

Dalla residenza dei reali si apre la via principale della città "Karl Johans gate" che arriva fino al centro. Non poco distante si può visitare il museo di Ibsen e fare la sua abituale passeggiata a partire dall'omonima via, leggendo alcune delle sue famose citazioni scritte lungo la strada. Proseguendo si vedono: la facoltà di giurrisprudenza, il teatro nazionale e il duomo. Andando verso sud si possono vedere il nuovo teatro dell'Opera (edificio in stile contemporaneo costruito interamente in marmo di carrara), il porto, le incisioni runiche nel Ruinparken e nel MIddelalderparken e la fortezza di Akershus. Da qui si può prendere il battello per Bigdoy. Si raggiungono: il museo delle navi vichinghe, con le tre famose navi "funebri" ritrovate piuttosto intatte meno di un secolo fa; il "folke museet", una messa in piedi degli usi e costumi popolari norvegesi con tanto di danze, musiche, artigianato tipico e ricostruzione della "Christiania" dell'800; la spiaggia di Huk, ovviamente non è quella italiana con sabbia e sole, ma si tratta di una riva scogliosa e solo una minima parte è fatta da una specie di terriccio sabbioso. E' molto bella perchè conserva il suo stato selvaggio (come gran parte della natura norvegese) e si ha una visione dei fiordi fantastica, anche se spesso c'è nebbia che da una nota di nordico al panorama.  Molto interessanti sono anche il parco di Vigeland, con molte delle sue statue, e il cimitero dove sono sepolti Ibsen, Munch, Bjørnson, Krogh... Da vedere anche La national gallery, il museo di Munch e l'orto botanico. La cosa bella dei musei norvegesi è che 3/4 delle opere che vi si trovano sono di artisti nordici e sono "contestualizzati" nel loro ambiente. E' più comprensibile Munch se lo si osserva con la luce tipica di Oslo.

Per i metallari, beh la norvegia è la patria del Black Metal! Immancabili L'ex helvete, il vecchio negozio di dischi di euronymous. E' gestito dai cinesi ma sono disponibili e ti accompagnano a vedere i sotterranei! A Ski, non molto distante da Oslo, c'è la tomba di Euronymous (si raggiunge in mezz'oretta di treno). Nel quartirere "Tøyen" (Tøyengata, 40B) si può vedere il vecchio appartamento di Euronymous. A Holmenkollen si trova una delle stavkirke bruciate da Burzum (è molto bella anche se piccola). Il sabato sera non si può non andare al Rock In o all' Unholy, pub perfetti per bere una birra e poter ascoltare tutti i generi di metal, quello estremo non manca mai :D

Bene, ho cercato di essere sintetica ma mi rendo conto di aver scritto abbastanza :D
Per me questo è il minimo da vedere a Oslo!

Saturday, July 23, 2011

Velkommen i Oslo

...la mattina dopo sono andata subito alla reception per farmi dare una stanza e, purtroppo, ho perso la prima parte dell'introductory programme per il corso intensivo di norvegese. Non è stato un problema per fortuna. Non appena ho raggiunto l'aula dove si teneva l'incontro il direttore del corso mi ha accolta e mi ha spiegato tutto, è stato molto gentile ed era parecchio dispiaciuto che avessi perso parte dell'incontro.
Lui e le nostre insegnanti hanno accolto entusiasti il gruppo erasmus. Il meeting era organizzato benissimo, con tanto di colazione offerta dall'università! Ci hanno regalato perfino il libro di norvegese...

Il campus dove facciame lezione è a dir poco enorme, non ne avevo mai visto uno di così grande! Altro che l'università di Padova! E pensare che loro hanno molti meno studenti dell'Italia..
Questa "piccola cittadina" è divisa in facoltà, ognuna ha le aule per le lezioni, la biblioteca e i dipartimenti tutti vicini. Fuori ci sono piazze e prati dove ci si può sdraiare tra una pausa e l'altra. Ogni facoltà ha un laboratorio con una cinquantina di computer come minimo e 5 - 6 fotocopiatrici, agli studenti è permesso stampare fino a 50 fogli a settimana gratuitamente.
Dentro al campus c'è una libreria, un supermercato, la mensa, un bar e una casa di legno con impianto stereo che gli studenti usano per fare festa... E non ho ancora visitato tutto il campus!

Il corso intensivo di norvegese è organizzato bene, si tratta di 4 ore di lezione al giorno con due o tre piccole pause. Metà del tempo è dedicato alla grammatica di base (comprese frasi e vocaboli principali), l'altra metà ala pronuncia e allo "speaking". Quest'ultima è una cosa molto utile per un primo approcio ad una lingua completamente sconosciuta, ti abitua a parlare e a capire quello che i norvegesi dicono. Avendo studiato molto bene il tedesco all'università parto avvantaggiata rispetto ad altri studenti (eccetto i tedeschi puri). La grammatica è simile per quanto riguarda la costruzione della frase, le declinazioni, il lessico... La difficoltà maggiore è imparare la pronuncia e la "cadenza" della lingua parlata. Il norvegese è molto musicale e tende a dare enfasi alla parte finale della frase. Le vocali sono 8 e, generalmente, vengono pronunciate lunghe. Se un periodo è composto da due proposizioni queste devono essere dette "in tempi uguali", anche se una ha più parole dell'altra. Infatti, ogni volta che sento parlare un norvegese mi sembra di sentir dire una filastrocca :)

Generalizzando, è tutto perfetto. La città e gli spazi aperti sono molto puliti e ordinati, i mezzi pubblici sono efficienti e non fanno ritardo, le persone sono gentilissime, se ti vedono in difficoltà si avvicinano e ti chiedono se hai bisogno di aiuto. L'unica pecca è il costo della vita, molto alto per uno studente erasmus (pure nei discount). La residenza universitaria è discreta (tenendo conto che ho scelto una delle più economiche). L'unico problema sono i cinesi e gli africani con i quali condivido la cucina che, non per essere razzista, ma non hanno proprio svillupato il senso dell'igiene. Così mi tocca pulire e disinfettare col cloro ogni volta che mi cucino qualcosa. Per queste tre settimane mi adatto, ma a Bergen chiederò di avere la cucina in comune con gente europea! Ho dovuto fare un giro all'ikea e prendere un po' di cose per la cucina per poter mangiare in tranquillità senza avere i conati di vomito.

Purtroppo tra pulizie intensive del bagno e della cucina, lezione e spese varie non mi è rimasto molto tempo per visitare Oslo, ma ho già iniziato a rimediare...

Friday, July 22, 2011

Bye bye Italy! Farewell friends!

Questi ultimi giorni in Italia sono passati più velocemente rispetto a quello che pensavo. Sarà perchè ho fatto festa quasi tutte le sere, sono andata a salutare quasi tutti i miei amici e i miei parenti e ho fatto le ultime spese prima della partenza. Come avevo previsto, mi sono trovata a fare la valigia la sera, anzi la notte prima di partire. Ho dovuto lasciare a casa parecchie cose perchè non avevo abbastabza spazio in valigia :( , me le farò spedire a Bergen tra un paio di settimane.

 "L'addio" non è stato poi così traumatico se devo essere sincera. Sono sicura che mi mancheranno gli amici e la loro compagnia, le serate insieme... ma il desiderio di partire, di andare su un posto migliore e di iniziare una nuova avventura è stato molto più forte e non mi ha causato nessun ripensamento. Per non parlare poi dell'università norvegese, che sembra aver fatto il possibile per risucchiarmi nei fiordi (per esempio, mi sono arrivate un sacco di e-mail riguardo la vita universitaria, la Norvegia e la cultura locale, cosa fare al mio arrivo...).

Il viaggio in aereo è andato tutto bene, non ho avuto problemi di nessun tipo e sono riuscita a prendere il posto accanto al finestrino per godermi il paesaggio. Non sapete che spettacolo la norvegia vista dall'aereo, sembra una di quelle miniature fatte a mo' di "casa delle bambole con giardino"!
Una volta atterrata a "Oslo Torp" e recuperato il bagaglio ho preso l'autobus per il centro. Mi è costato 200 fottute corone (27 euro circa) ma ne è valsa la pena. Sono stata tutto il tempo ad ammirare la natura circostante e a fare foto. In bus c'era poca gente e avevo spazio per mettere tutti i bagagli e stare comoda, c'era l'aria condizionata (anche se, a mio parere, non era strettamente necessaria) e la rete wireless gratuita O__O. In Italia queste cose te le scordi proprio... Nel giro di 1 ora e 45 min sono arrivata in centro, ho preso la metropolitana e sono finalmente arrivata allo student village. Peccato che la reception fosse già chiusa... Così ho chiamato il "numero d'emergenza" e in 10 minuti è arrivato uno degli addetti ai servizi dello studentato che mi ha fatta entrare in una stanza libera per non lasciarmi fuori la notte. Il brutto è che non avendo le chiavi non avevo modo di andare fuori a magiare qualcosa e ho digiunato fino alla mattina dopo :(

E così iniziò il mio erasmus in Norvegia... (continua).

Friday, July 1, 2011

The countdown begins

Manca veramente poco alla mia parteza, tra meno di venti giorni metterò piede nelle terre scandinave. La lentissima burocrazia italiana (che mi fa perdere la ragione) e l'ansia per gli ultimi esami all'università stanno contribuendo a farmi sembrare questi giorni interminabili. Padova non mi mancherà per niente!
Sono felice perchè non vedo l'ora di andarmene ma sono nervosa perchè devo fare ancora tante cose prima di partire: assicurarmi di riuscire a registrare tutti gli esami (il che significa tartassare i professori di e-mail supplichevoli e perdere tempo ai ricevimenti), rinnovare la carta d'identità, preparare la valigia e scegliere cosa portarmi dietro e cosa lasciare a casa, cambiare i soldi, modificare il learning agreement, rispondere alla "letter of acceptance" dell'università di Bergen, ecc...

Questa mattina sono andata al Servizio Relazioni Internazionali a firmare il contratto finanziario che mi consentirà di percepire la borsa di studio e ho scoperto che il 70% mi verrà accreditata dopo circa due mesi dalla partenza, mentre il restante 30% al ritorno... FUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU**!
Però mi ha consolata il fatto che, in tempi ragionevoli, mi verrà accreditata un'altra borsa di studio per il corso intensivo di norvegese EILC e un rimborso forfettario per le spese di viaggio.
Scherzi a parte, leggere quelle carte e rendersi conto che mi arriverà quella borsa di studio e firmare il contratto è stata una sensazine un po' strana. E' come se mi fossi resa conto ancora di più di dover partire. Per un momento mi sono immaginata di essere da sola in mezzo alle foreste norvegesi col venticello gelido che mi soffiava sul viso e mi faceva venire i brividi (sarà stato perchè oggi il tempo era caldo/umido/afoso/soffocante/insopportabile/estremamente fastidioso).

E' da molto tempo che aspetto di fare questa esperinza e sono molto entusiasta di partire. Mi mancheranno un po' i miei migliori amici e la mia gattina Fuligine.
Oggi è il suo secondo compleanno e, finchè la accarezzavo, mi sono messa a pensare a due anni fa quando mia sorella l'aveva trovata da sola che piangeva (era magrissima e più piccola della mia mano, aveva appena cinque giorni), a tutto quello che abbiamo fatto per salvarla, a come succhiava forte la siringhetta col latte in polvere, a quanto ci siamo legate alla nostra micia, a chi e come si occuperà di lei finchè io sarò via. Mi sono venute un po' di paranoie, poi ho pensato che andando a stare da mia sorella sarà al sicuro e  mi sono tranquillizzata.

Facendo il conto alla rovescia mancano 17 giorni alla mia partenza, che bello!!!!! Le prime tre settimane le trascorrerò a Oslo per fare il corso intensivo di lingua norvegese, dopodiché mi trasferirò a Bergen per dare il via ufficialmente al "periodo erasmus".
Non mi resta che aspettare...