Saturday, July 23, 2011

Velkommen i Oslo

...la mattina dopo sono andata subito alla reception per farmi dare una stanza e, purtroppo, ho perso la prima parte dell'introductory programme per il corso intensivo di norvegese. Non è stato un problema per fortuna. Non appena ho raggiunto l'aula dove si teneva l'incontro il direttore del corso mi ha accolta e mi ha spiegato tutto, è stato molto gentile ed era parecchio dispiaciuto che avessi perso parte dell'incontro.
Lui e le nostre insegnanti hanno accolto entusiasti il gruppo erasmus. Il meeting era organizzato benissimo, con tanto di colazione offerta dall'università! Ci hanno regalato perfino il libro di norvegese...

Il campus dove facciame lezione è a dir poco enorme, non ne avevo mai visto uno di così grande! Altro che l'università di Padova! E pensare che loro hanno molti meno studenti dell'Italia..
Questa "piccola cittadina" è divisa in facoltà, ognuna ha le aule per le lezioni, la biblioteca e i dipartimenti tutti vicini. Fuori ci sono piazze e prati dove ci si può sdraiare tra una pausa e l'altra. Ogni facoltà ha un laboratorio con una cinquantina di computer come minimo e 5 - 6 fotocopiatrici, agli studenti è permesso stampare fino a 50 fogli a settimana gratuitamente.
Dentro al campus c'è una libreria, un supermercato, la mensa, un bar e una casa di legno con impianto stereo che gli studenti usano per fare festa... E non ho ancora visitato tutto il campus!

Il corso intensivo di norvegese è organizzato bene, si tratta di 4 ore di lezione al giorno con due o tre piccole pause. Metà del tempo è dedicato alla grammatica di base (comprese frasi e vocaboli principali), l'altra metà ala pronuncia e allo "speaking". Quest'ultima è una cosa molto utile per un primo approcio ad una lingua completamente sconosciuta, ti abitua a parlare e a capire quello che i norvegesi dicono. Avendo studiato molto bene il tedesco all'università parto avvantaggiata rispetto ad altri studenti (eccetto i tedeschi puri). La grammatica è simile per quanto riguarda la costruzione della frase, le declinazioni, il lessico... La difficoltà maggiore è imparare la pronuncia e la "cadenza" della lingua parlata. Il norvegese è molto musicale e tende a dare enfasi alla parte finale della frase. Le vocali sono 8 e, generalmente, vengono pronunciate lunghe. Se un periodo è composto da due proposizioni queste devono essere dette "in tempi uguali", anche se una ha più parole dell'altra. Infatti, ogni volta che sento parlare un norvegese mi sembra di sentir dire una filastrocca :)

Generalizzando, è tutto perfetto. La città e gli spazi aperti sono molto puliti e ordinati, i mezzi pubblici sono efficienti e non fanno ritardo, le persone sono gentilissime, se ti vedono in difficoltà si avvicinano e ti chiedono se hai bisogno di aiuto. L'unica pecca è il costo della vita, molto alto per uno studente erasmus (pure nei discount). La residenza universitaria è discreta (tenendo conto che ho scelto una delle più economiche). L'unico problema sono i cinesi e gli africani con i quali condivido la cucina che, non per essere razzista, ma non hanno proprio svillupato il senso dell'igiene. Così mi tocca pulire e disinfettare col cloro ogni volta che mi cucino qualcosa. Per queste tre settimane mi adatto, ma a Bergen chiederò di avere la cucina in comune con gente europea! Ho dovuto fare un giro all'ikea e prendere un po' di cose per la cucina per poter mangiare in tranquillità senza avere i conati di vomito.

Purtroppo tra pulizie intensive del bagno e della cucina, lezione e spese varie non mi è rimasto molto tempo per visitare Oslo, ma ho già iniziato a rimediare...

Friday, July 22, 2011

Bye bye Italy! Farewell friends!

Questi ultimi giorni in Italia sono passati più velocemente rispetto a quello che pensavo. Sarà perchè ho fatto festa quasi tutte le sere, sono andata a salutare quasi tutti i miei amici e i miei parenti e ho fatto le ultime spese prima della partenza. Come avevo previsto, mi sono trovata a fare la valigia la sera, anzi la notte prima di partire. Ho dovuto lasciare a casa parecchie cose perchè non avevo abbastabza spazio in valigia :( , me le farò spedire a Bergen tra un paio di settimane.

 "L'addio" non è stato poi così traumatico se devo essere sincera. Sono sicura che mi mancheranno gli amici e la loro compagnia, le serate insieme... ma il desiderio di partire, di andare su un posto migliore e di iniziare una nuova avventura è stato molto più forte e non mi ha causato nessun ripensamento. Per non parlare poi dell'università norvegese, che sembra aver fatto il possibile per risucchiarmi nei fiordi (per esempio, mi sono arrivate un sacco di e-mail riguardo la vita universitaria, la Norvegia e la cultura locale, cosa fare al mio arrivo...).

Il viaggio in aereo è andato tutto bene, non ho avuto problemi di nessun tipo e sono riuscita a prendere il posto accanto al finestrino per godermi il paesaggio. Non sapete che spettacolo la norvegia vista dall'aereo, sembra una di quelle miniature fatte a mo' di "casa delle bambole con giardino"!
Una volta atterrata a "Oslo Torp" e recuperato il bagaglio ho preso l'autobus per il centro. Mi è costato 200 fottute corone (27 euro circa) ma ne è valsa la pena. Sono stata tutto il tempo ad ammirare la natura circostante e a fare foto. In bus c'era poca gente e avevo spazio per mettere tutti i bagagli e stare comoda, c'era l'aria condizionata (anche se, a mio parere, non era strettamente necessaria) e la rete wireless gratuita O__O. In Italia queste cose te le scordi proprio... Nel giro di 1 ora e 45 min sono arrivata in centro, ho preso la metropolitana e sono finalmente arrivata allo student village. Peccato che la reception fosse già chiusa... Così ho chiamato il "numero d'emergenza" e in 10 minuti è arrivato uno degli addetti ai servizi dello studentato che mi ha fatta entrare in una stanza libera per non lasciarmi fuori la notte. Il brutto è che non avendo le chiavi non avevo modo di andare fuori a magiare qualcosa e ho digiunato fino alla mattina dopo :(

E così iniziò il mio erasmus in Norvegia... (continua).

Friday, July 1, 2011

The countdown begins

Manca veramente poco alla mia parteza, tra meno di venti giorni metterò piede nelle terre scandinave. La lentissima burocrazia italiana (che mi fa perdere la ragione) e l'ansia per gli ultimi esami all'università stanno contribuendo a farmi sembrare questi giorni interminabili. Padova non mi mancherà per niente!
Sono felice perchè non vedo l'ora di andarmene ma sono nervosa perchè devo fare ancora tante cose prima di partire: assicurarmi di riuscire a registrare tutti gli esami (il che significa tartassare i professori di e-mail supplichevoli e perdere tempo ai ricevimenti), rinnovare la carta d'identità, preparare la valigia e scegliere cosa portarmi dietro e cosa lasciare a casa, cambiare i soldi, modificare il learning agreement, rispondere alla "letter of acceptance" dell'università di Bergen, ecc...

Questa mattina sono andata al Servizio Relazioni Internazionali a firmare il contratto finanziario che mi consentirà di percepire la borsa di studio e ho scoperto che il 70% mi verrà accreditata dopo circa due mesi dalla partenza, mentre il restante 30% al ritorno... FUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU**!
Però mi ha consolata il fatto che, in tempi ragionevoli, mi verrà accreditata un'altra borsa di studio per il corso intensivo di norvegese EILC e un rimborso forfettario per le spese di viaggio.
Scherzi a parte, leggere quelle carte e rendersi conto che mi arriverà quella borsa di studio e firmare il contratto è stata una sensazine un po' strana. E' come se mi fossi resa conto ancora di più di dover partire. Per un momento mi sono immaginata di essere da sola in mezzo alle foreste norvegesi col venticello gelido che mi soffiava sul viso e mi faceva venire i brividi (sarà stato perchè oggi il tempo era caldo/umido/afoso/soffocante/insopportabile/estremamente fastidioso).

E' da molto tempo che aspetto di fare questa esperinza e sono molto entusiasta di partire. Mi mancheranno un po' i miei migliori amici e la mia gattina Fuligine.
Oggi è il suo secondo compleanno e, finchè la accarezzavo, mi sono messa a pensare a due anni fa quando mia sorella l'aveva trovata da sola che piangeva (era magrissima e più piccola della mia mano, aveva appena cinque giorni), a tutto quello che abbiamo fatto per salvarla, a come succhiava forte la siringhetta col latte in polvere, a quanto ci siamo legate alla nostra micia, a chi e come si occuperà di lei finchè io sarò via. Mi sono venute un po' di paranoie, poi ho pensato che andando a stare da mia sorella sarà al sicuro e  mi sono tranquillizzata.

Facendo il conto alla rovescia mancano 17 giorni alla mia partenza, che bello!!!!! Le prime tre settimane le trascorrerò a Oslo per fare il corso intensivo di lingua norvegese, dopodiché mi trasferirò a Bergen per dare il via ufficialmente al "periodo erasmus".
Non mi resta che aspettare...